3 Itinerari per Innamorarsi della Sicilia

In questo articolo vi presenterò 3 itinerari da seguire in Sicilia Orientale, attraverso i quali visiteremo alcuni dei luoghi più belli di questa zona e percorreremo le strade più panoramiche.

In ognuno di questi percorsi ho volutamente inserito sia mete molto gettonate che luoghi poco conosciuti, spesso ingiustamente esclusi dai percorsi turistici.

Eppure, è proprio nei piccoli borghi che potrete entrare in contatto con la Sicilia più autentica!

Ogni itinerario vuole rappresentare un consiglio “per grandi linee”, e potrete facilmente adattarlo alle vostre esigenze.

1° Itinerario in Sicilia: dalla Riviera dei Limoni a quella dei Ciclopi!

Il primo itinerario che vi propongo è piuttosto breve, meno di 30Km, e seguirà buona parte del tratto di costa fra Riposto e Catania.

Faremo dapprima tappa in alcuni pittoreschi borghi di pescatori poco conosciuti per giungere poi presso due famosissime località turistiche della Sicilia: Aci Trezza ed Acicastello.

Partiamo quindi da Riposto ed imbocchiamo la SP2, una strada poco trafficata che giunge fino ad Acireale, attraverso le campagne utilizzate per la coltivazione di limoni ed agrumi vari.

Superate le frazioni di Carruba ed Archi vi ritroverete in prossimità del bivio per Praiola, località costituita da un gruppo di poche case. Se avete tempo, vi consiglio di visitare la suggestiva spiaggetta di Praiola, la cui caratteristica è quella di essere attorniata da un’alta falesia. Per approfondire, date un’occhiata alla pagina nella quale descrivo alcune spiagge di questa zona!

spiaggia Praiola (Riposto) Sicilia
Spiaggia Praiola di Riposto, Sicilia

Pozzillo

Poco distante, continuando a seguire la SP2, termina il territorio comunale di Riposto ed inizia quello di Acireale.

Borgo di Pozzillo

Il successivo borgo che incontreremo seguendo la costa è Pozzillo, prima tappa del nostro itinerario. Il minuscolo paesino, oasi di tranquillità per la maggior parte dell’anno, si sviluppa attorno al suo pittoresco porticciolo (nella foto).

Durante l’estate qui si tengono due importanti sagre: quella del polpo e quella del pesce spada, rispettivamente il penultimo e l’ultimo week-end di luglio. La maggiore attrazione, se così si può definire, di Pozzillo è però la sua acqua minerale alcalina, leggermente frizzante.

Fino a qualche anno fa, l’acqua minerale di Pozzillo veniva imbottigliata e commercializzata. Oggi potete assaggiarla invece nelle diverse fontanelle presenti in paese.


Stazzo

A poche centinaia di metri dal centro di Pozzillo inizia il breve tratto di lungomare, facilmente percorribile anche a piedi, che conduce al vicino paese di Stazzo.

Alba presso il paesino di Stazzo

Il lungomare, in questo tratto, si affaccia sulla caratteristica spiaggia di pietra lavica, originata dalla colata del 1651 che giunse fino al mare. In estate, questa zona ospita alcuni piccoli stabilimenti balneari e vengono allestite piattaforme di legno per facilitare l’accesso in acqua.

Tuttavia è durante l’inverno che questa zona (secondo il mio parere) dà il meglio di sé. Ecco una foto scattata dal lungomare durante una fredda alba di dicembre.

Al termine del lungomare giungerete nel centro del paesino, che conta due porticcioli, un bar (presso la piazzetta principale) ed alcuni ristoranti.


Santa Tecla

Lasciandoci alle spalle Stazzo dirigiamoci verso la terza tappa di questo itinerario, il paese di Santa Tecla, che dista poco più di un chilometro.

La torretta di Santa Tecla, presso Acireale

Guardandovi intorno noterete il possente promontorio che domina il paesaggio. Si tratta della cosiddetta Timpa, una formazione di origine vulcanica proprio a ridosso della costa.

Il paesino di Santa Tecla è un altro caratteristico borgo di pescatori simile ai precedenti, che si anima durante l’estate (ma è molto interessante in qualunque stagione!).

Ciò che caratterizza Santa Tecla è la presenza di una torretta medievale situata poco a nord dell’abitato, vicino al porticciolo. Lungo la costa orientale della Sicilia sono presenti tante testimonianze della dominazione normanna, ma questa torretta perfettamente conservata che si protende verso il mare ha un fascino straordinario!


Santa Maria la Scala

L’ultimo borgo di questa zona è quello di Santa Maria la Scala. Anche qui, in prossimità del porticciolo, troverete una piccola costruzione militare di epoca normanna, alla quale si può anche accedere per mezzo di una scalinata.

Santa Maria la Scala

Da Santa Maria la Scala parte inoltre un ripido percorso pedonale che attraversa tutta la Timpa e giunge nel centro di Acireale, consentendo di osservare questo tratto di costa dall’alto.

Riprendiamo l’auto e lasciamoci adesso alle spalle i piccoli borghi della Timpa. Se è ora di pranzo potete approfittare della vicinanza di Acireale, nella quale potrete fermarvi in un ristorante o acquistare al volo qualche pezzo di tavola calda. A proposito, avete già letto l’articolo su cosa mangiare in Sicilia?


Aci Trezza ed Acicastello

Proseguiamo quindi sulla statale 114 in direzione sud per qualche chilometro fino a giungere ad Aci Trezza, una delle destinazione più note della Sicilia Orientale.

Aci Trezza è famosa per i suoi imponenti Faraglioni che, secondo la leggenda, sarebbero stati scagliati dal ciclope Polifemo ad Ulisse, mentre quest’ultimo fuggiva dalla sua ira. Per questo motivo, l’insieme dei Faraglioni e dell’Isola Lachea (che sorge di fronte al porto) prende il nome di Arcipelago dei Ciclopi.

Acicastello, ultima tappa del nostro itinerario, dista circa 1Km da Aci Trezza, che è una sua frazione. Potrete raggiungerlo anche a piedi per evitare di dover trovare nuovamente parcheggio, prestando un po’ d’attenzione nel tratto di statale che è necessario percorrere.

L’attrazione principale del paese è il suo castello Normanno che domina la baia e che dà il nome stesso alla località. Su questo sito è presente una pagina nella quale descrivo in modo più approfondito i borghi di Aci Trezza ed Acicastello.

faraglioni aci trezza
Acicastello, Sicilia

Organizzarsi con i mezzi pubblici

Questo itinerario, se ci si organizza bene, può anche essere seguito con i mezzi pubblici.

Gli autobus della compagnia Zappalà e Torrisi collegano infatti Riposto ad Acireale facendo tappa nei paesini della Timpa descritti in precedenza.

Dato che sono previste poche corse al giorno, conviene concentrarsi solo su alcune delle tappe descritte. Considerate che il tratto di costa fra Pozzillo e Santa Tecla può essere percorso anche a piedi (è lungo circa 3Km). Per quanto riguarda Aci Trezza ed Acicastello, ho spiegato come arrivare tramite mezzi pubblici nella relativa pagina.


2° Itinerario in Sicilia: alla scoperta dell’Etna

Il Vulcano Etna è probabilmente l’attrazione naturalistica più importante della Sicilia e richiama turisti da ogni angolo del pianeta.

In questo articolo vi proporrò un itinerario in auto per visitare i luoghi più spettacolari della montagna. Viste le enormi dimensioni dell’Etna, ci concentreremo soltanto sul suo versante orientale. Toccheremo entrambi i “poli” del vulcano, quello settentrionale quello meridionale, attraversando alcuni paesini che sorgono sulla montagna.

In un’altra pagina di questo sito ho descritto in modo più dettagliato i luoghi di interesse dell’Etna. Questo tour vuole invece rappresentare un consiglio su come organizzare la visita per vedere quante più cose possibile in un solo giorno.

Anche se qui riassumerò le informazioni sui principali siti di interesse della zona, vi invito a dare un’occhiata anche a quella pagina per maggiori dettagli!


Da Riposto a Linguaglossa

Partiamo di buon’ora da Riposto e raggiungiamo (seguendo il lungomare oppure la SS114) il paese di Fiumefreddo di Sicilia, distante solo pochi chilometri.

Chiesa di Linguaglossa, prima tappa dell'itinerario sull'Etna

Da qui, imbocchiamo la SS120 che sale rapidamente di quota attraversando i paesi di Piedimonte Etneo (350m s.l.m.) e Linguaglossa (550m s.l.m.). Questi due paesi alle pendici dell’Etna, che contano circa 5000 abitanti, sono noti nella zona soprattutto per la produzione di vino.

Sebbene dal punto di vista turistico né l’uno né l’altro costituiscano mete di primo piano, troverete certamente interessanti le tante chiesette ed i monumenti che fanno largo impiego di pietra lavica.


La Strada Panoramica “Mareneve”

Da Linguaglossa, nei pressi della stazione della ferrovia Circumetnea, imbocchiamo la strada panoramica Mareneve, che conduce alle quote più elevate dell’Etna.

Man mano che la strada si inerpica sul vulcano, vedrete il paesaggio ai suoi lati cambiare continuamente: terreni utilizzati per il pascolo si alternano a zone ricoperte da ginestre e bassi arbusti, che crescono su un letto di roccia lavica.

All’inizio del secolo scorso, infatti, parte di quest’area fu travolta da una colata lavica che distrusse anche alcuni villaggi, e la vegetazione non ha ancora avuto il tempo di rigenerarsi!

Ben presto però, la strada panoramica Mareneve si addentra nei fitti boschi di pini e castagni che ricoprono gran parte di questo versante dell’Etna. La presenza umana diminuisce progressivamente man mano che si sale di quota.


La Pineta Ragabo

Ad un’altitudine di circa 1400m s.l.m. sorgono i rifugi Ragabo e Brunek, situati l’uno di fronte all’altro.

Pista Altomontana dell'Etna

Il Rifugio Ragabo è un ottimo luogo per fare una breve sosta o per pranzare (in questo caso vi consiglio di prenotare). Questi “rifugi”, così come quelli che descriverò più avanti, sono strutture molto diverse da quelle presenti sulle Alpi.

Sono tutti facilmente raggiungibili in auto ed offrono soltanto camere private: più che di rifugi si tratta in effetti di hotel di alta quota con annesso ristorante.

La cosa curiosa è che si tende a definire “rifugio” anche un tipo di struttura molto differente presente sull’Etna: i piccoli bivacchi sperduti non custoditi presenti lungo i sentieri, che offrono un riparo spartano agli escursionisti per la notte.

Accanto al Rifugio Brunek troverete l’ingresso della Pista Altomontana dell’Etna, un lunghissimo sentiero (oltre 30km) che compie il giro del vulcano. Se volete concedervi una passeggiata nella natura, ed avete scarponi da trekking, vi consiglio di percorrere i primi 3 chilometri del percorso, piuttosto semplici.

Il sentiero attraversa dapprima una fitta pineta, la Pineta Ragabo, appunto, per poi sbucare proprio al centro di una suggestiva colata lavica solidificata.


Piano Provenzana

Pochi chilometri oltre i rifugi Brunek e Ragabo, una stradina si dirama dalla Mareneve e conduce presso Piano Provenzana, la stazione sciistica di Etna Nord, a quota 1810m s.l.m.

Crateri dell'Etna: tappa fondamentali degli itinerari intorno al Vulcano!

Questa zona è stata travolta dalla lava durante l’eruzione del 2002 e molte strutture sono andate distrutte. Attualmente sono presenti un bar, un ristorante ed una società che organizza escursioni a dorso di asino. In inverno è possibile praticare sport invernali.

Piano Provenzana è il punto più elevato raggiungibile in auto sul versante nord-orientale dell’Etna. Il nostro itinerario prevede di raggiungere più o meno la stessa altitudine sul versante meridionale, il cui principale punto di riferimento è il Rifugio Sapienza.

Tra i due versanti si trova però una profonda depressione, la Valle del Bove, originatasi quando una consistente parte del vulcano franò, diversi millenni or sono. Per raggiungere la prossima tappa dovremo di conseguenza scendere di quota fino al paese di Zafferana Etnea per poi salire nuovamente.


Rifugio Citelli

Riprendiamo quindi la strada Mareneve, scendendo lievemente di quota. A pochi chilometri troveremo il bivio per il Rifugio Citelli, un altro dei rifugi “storici” dell’Etna.

caratteristiche betulle sull'Etna

Il Rifugio Citelli ricade all’interno del comune di Sant’Alfio, a 1740 metri di altitudine, ed è stato recentemente ristrutturato. Nei pressi del rifugio parte un altro fra i sentieri più interessanti dell’Etna: l’itinerario ad anello intorno ai Monti Sartorius. Si tratta di piccoli crateri originati dall’eruzione del 1865. Il percorso è lungo circa 3Km ed è percorribile in un’ora e mezza.

Un’altra caratteristica di questa zona è la presenza di un bosco di betulle (sì, proprio la pianta tipica del nord Europa). Questi alberi appartengono ad una specie endemica dell’Etna, la betula aetnensis, che cresce fra i 1300 ed i 2100 metri di altitudine.


Zafferana Etnea

Continuiamo ancora a scendere di quota fino al termine della strada Mareneve, presso Fornazzo.

Duomo di Zafferana Etnea

Questo paesino, costruito su una colata lavica del XVII secolo, è stato recentemente insignito del titolo “Villaggio Ideale d’Italia“, come segnalato da una targhetta all’ingresso del borgo. Da Fornazzo proseguiamo verso Zafferana Etnea, attraversando il centro di Milo, il comune meno popoloso della provincia di Catania.

A Milo possiamo concederci una breve sosta per osservare la chiesa Madre ed affacciarci dalla terrazza di fronte ad essa, che offre una bella vista sulla costa ionica.

Merita senza dubbio una visita approfondita Zafferana Etnea, cittadina dall’elegante centro storico che ospita frequentemente eventi culturali e folkloristici, primo fra tutti l’Ottobrata.

Dopo aver visitato l’ottocentesca Chiesa Madre, preceduta da una lunga scalinata, vi consiglio di fare una sosta nei bar situati sulla piazza di fronte ad essa, sul lato opposto della strada. Avrete la possibilità di provare dei dolci prodotti esclusivamente in questo paese, come le “foglie da té” e gli “sciatori“.


La “Risalita” sulla SP92

Ma salutiamo Zafferana Etnea e, imboccando la SP92, iniziamo nuovamente a salire di quota.

Etna, Sicilia

Lasciatoci il centro cittadino alle spalle, il paesaggio apparirà sin da subito dominato dalle rocce laviche e dalla sabbia vulcanica: il centro di Zafferana Etnea è stato più volte minacciato seriamente dalle eruzioni, anche in tempi recenti!

Di tanto in tanto la strada si immerge in qualche piccolo boschetto per poi sbucare nuovamente in un deserto nero. La provinciale segue, grossomodo, la base delle pareti meridionali della Valle del Bove.

Da essa partono infatti mulattiere e sentieri che consentono di giungere ad alcuni punti panoramici, perfetti per osservare le colate dell’Etna che si riversano all’interno della valle. Il punto più facilmente accessibile (e di conseguenza il più affollato durante le eruzioni) è la cima del Monte Zoccolaro.

Intorno a quota 1800, la SP92 si incrocia con una strada secondaria che conduce a Pedara e Nicolosi. In questo punto, sul lato opposto, parte il sentiero “Schiena dell’Asino“, anch’esso molto frequentato per la vista che offre sulla Valle del Bove e sui crateri sommitali (foto sopra).

Poco più di un chilometro oltre la piazzola con l’imbocco del sentiero giungerete infine presso il Rifugio Sapienza, ultima tappa del nostro itinerario.


Rifugio Sapienza

Da questo punto, una volta parcheggiata l’auto, potrete dedicarvi a diverse attività. Un breve percorso consente di raggiungere agevolmente la cima dei piccoli Crateri Silvestri.

escursionisti sull'Etna

Se preferite un’escursione più “avventurosa” potete invece usufruire dei servizi proposti dalla Funivia dell’Etna, che organizza escursioni fino ai crateri sommitali. Per maggiori informazioni sulle attrattive di questo luogo, vi consiglio, nuovamente, di dare un’occhiata alla pagina dedicata all’Etna.

Per il ritorno, vi suggerisco di percorrere a ritroso la SP92 fino a Zafferana Etnea, quindi proseguire attraverso il paese di Santa Venerina ed incrociare la SS114 a Giarre. In alternativa, se voleste vedere panorami diversi, potreste continuare sulla SP92 fino al comune di Nicolosi e portarvi sulla SS114 ad Acireale.

Questo itinerario, così come lo ho descritto, può essere percorso soltanto in auto. In ogni caso potrete raggiungere con i mezzi pubblici tutte le tappe menzionate (in giorni differenti), ad eccezione di Piano Provenzana e del Rifugio Citelli.


3° Itinerario in Sicilia: sulle orme del Padrino

L’ultimo itinerario alla scoperta della Sicilia che vi propongo oggi seguirà la costa ionica settentrionale dell’isola, prevalentemente all’interno della provincia di Messina.

La mia intenzione era quella di attraversare i panorami più belli della zona facendo tappa, allo stesso tempo, in piccoli borghi caratteristici. Poi ho notato che l’itinerario tocca alcune località nelle quali sono state girate diverse scene de “Il Padrino“, ed ho così scelto di fare un riferimento alla famosa trilogia nel titolo del tour 🙂.

Da Riposto a Fiumefreddo

Dal centro di Riposto seguiamo il lungomare attraversando le località balneari di Fondachello e Marina di Cottone. Giunti in prossimità del lido Mare Kambo imbocchiamo la SP71i diretta a Fiumefreddo di Sicilia.

Lungo la strada si trova una delle location nelle quali è stata girata una scena de Il Padrino. Si tratta del Castello degli Schiavi, oggi struttura privata utilizzata per ricevimenti e quindi non visitabile autonomamente.


Giardini-Naxos

Raggiunto il centro di Fiumefreddo di Sicilia, proseguiamo in direzione nord sulla SS114 per alcuni chilometri, fino a giungere nella cittadina di Giardini Naxos, famosa località balneare della Sicilia.

Giardini Naxos è un luogo molto turistico, che pullula di visitatori nei mesi estivi e si “svuota” in bassa stagione. La maggiore attrattiva della cittadina è sicuramente la sua spiaggia di sabbia dorata accessibile direttamente dal lungomare.

Da non sottovalutare comunque una sosta anche nel periodo invernale: in assenza della folla estiva potrete infatti apprezzare meglio lo splendido panorama della baia. A Giardini Naxos, poco fuori dal centro, troveremo un altro dei luoghi de Il Padrino: la stazione ferroviaria, che sorge lungo la SS114.

La stazione ferroviaria di Giardini-Taormina appare ne Il Padrino Parte III (ecco il video su Youtube) ed è, a mio avviso, di una delle stazioni più belle d’Italia, quanto meno fra quelle delle stesse dimensioni.


Da Giardini Naxos a Castelmola

Ma lasciamoci adesso alle spalle Giardini Naxos e dirigiamoci verso la successiva tappa del nostro itinerario, ossia il paesino di Castelmola. Mettetevi comodi, perché state per ammirare un paesaggio senza eguali!

Giardini Naxos: prima tappa di questo itinerario in Sicilia

Il tratto di strada che va dal centro di Giardini a Capo Taormina offre infatti una fantastica vista della baia di Naxos e del centro  storico, con la maestosa Etna sullo sfondo. Quando percorro questo tratto noto sempre molti turisti che, accostando nei pochi luoghi ove possibile, scattano decine di fotografie a questo magnifico panorama.

Le bellezze paesaggistiche continuano anche dopo aver imboccato la SP10 da Capo Taormina. Dopo innumerevoli tornanti, questa strada ci condurrà nel borgo di Castelmola, prossima tappa del nostro tour.

Se conoscete questa zona della Sicilia vi starete forse chiedendo coma mai non abbia inserito Taormina all’interno di questo itinerario. In fin dei conti, Taormina è certamente la località più conosciuta della zona e forse la più bella.

Proprio per questo, però, risulterebbe decisamente “fuori posto” all’interno di un tour che ha la pretesa di farvi visitare in un solo giorno tanti piccoli borghi! La cittadina merita senza dubbio una giornata intera tutta per sé, per essere adeguatamente apprezzata! In ogni caso, vi invito a consultare la mia guida su cosa vedere a Taormina.


Castelmola

Parcheggiamo l’auto nel piccolo parcheggio fuori dal centro storico (chiuso al traffico) e dedichiamo un po’ ti tempo alla visita di Castelmola.

borgo di Castelmola

Si tratta di un piccolo ed elegante borgo medievale ricco di antiche chiesette e caratteristici vicoli. La cosa che più amo di Castelmola è la presenza dei tanti punti panoramici disseminati per il borgo, dal quale potrete ammirare l’Etna, il mar Ionio e la città di Taormina. Troverete maggiori informazioni su questo luogo  nella pagina “Cosa vedere a Castelmola“.

Lasciata Castelmola, rimettiamoci alla guida e riportiamoci sulla SS114, dirigendoci quindi verso nord. Incontreremo subito un tunnel oltre il quale potremo godere in una splendida vista sull’Isola Bella.

Se desiderate scendere sulla spiaggia per vedere più da vicino questa meraviglia della natura, potete lasciare l’auto nel parcheggio poco distante, vicino la stazione della funivia.


Forza d’Agrò

Superiamo le località costiere di Mazzeo e Spisone giungiamo a Letojanni, un’altra stazione balneare piuttosto gettonata nella zona.

Forza d'Agrò, Sicilia

Giunti nei pressi di Capo s. Alessio, proprio dove sorge l’antico castello, svoltiamo per la SP16, che dopo numerosi tornanti ci condurrà nel paesino di Forza d’Agrò, a circa 400 metri di altitudine.

Forza d’Agrò è una delle location più ricorrenti de Il Padrino: tutti i capitoli della saga hanno diverse scene girate nel centro storico di questo piccolo borgo. Qui si trova anche un ristorante chiamato proprio “Il Padrino“, peraltro molto gettonato per i suoi squisiti piatti a base di pesce. Se intendete fermarvi per pranzo è assolutamente necessario prenotare.

Questo paese di origine medievale annovera diverse splendide chiesette, come quella della Santissima Trinità e della Santissima Annunziata, oltre al Convento Agostiniano.

Una ripida scalinata conduce invece ai ruderi dell’antico castello, che domina il borgo. Forza d’Agrò è anche un ottimo punto panoramico: dalle sue stradine potrete ammirare l’intera costa ionica, i rilievi della Calabria e la vicina città di Taormina.

Terminata la visita di Forza d’Agrò, portiamoci nuovamente sulla SS114 e procediamo ancora verso nord, fino alla località costiera di Santa Teresa Riva, presso la quale imbocchiamo la SP19, che ci condurrà nell’ultima tappa di questo itinerario in Sicilia: il borgo di Savoca.


Savoca

Savoca, situata a circa 300 metri di altitudine, è un paesino di 1300 abitanti che preserva ancora l’originario assetto urbanistico medievale.

Per la sua bellezza, il piccolo centro fa barte del Club dei Borghi più belli d’Italia ed è considerato fra i più belli al mondo.


Le chiese di Savoca

Il principale luogo di culto cittadino è la Chiesa Madre di Savoca, dedicata al culto di Santa Maria in Cielo Assunta. La chiesa fu costruita dai Normanni su una costruizione preesistente, ma fu completamente ristrutturata in epoca rinascimentale.

Chiesa di Savoca, Sicilia

Ciò spiega la presenza di diversi stili architettonici nella struttura della chiesa. All’interno sono custodite numerose opere d’arte dal valore inestimabile, con particolare riferimento agli affreschi.

La chiesa medievale di San Nicolò, fu anch’essa edificata originariamente dai Normanni ma restaurata nel ‘700. Al suo interno potrete vedere, fra le tante opere d’arte, una scultura d’argento che raffigura Santa Lucia (XVII secolo) ed una tavola che raffigura San Michele (XIV secolo).

Altro luogo di culto cittadino è la chiesetta di San Michele, risalente al XIV secolo ed oggi dichiarata monumento nazionale. A seguito di un profondo restauro settecentesco, gli interni della chiesa appaiono oggi in stile barocco. A breve distanza troverete i resti dell’antica Sinagoga di Savoca.

Poco fuori dal centro abitato sorge il seicentesco Convento dei Cappuccini, con annessa una chiesa dedicata a san Francesco. Fra le opere d’arte in essi custodite, segnalo l’affresco raffigurante san Francesco che riceve le stigmate (nel cortile) e la tela ad olio che raffigura la Madonna di Loreto, del XVI secolo.

La cripta del convento custodisce 37 mummie di personaggi illustri di Savoca, vissuti fra la fine del ‘700 e la seconda metà dell’800.


I luoghi del Padrino a Savoca

Così come Forza d’Agrò, anche Savoca ha fatto da sfondo a numerose scene della saga “Il Padrino”.

Bar Vitelli, presso il quale è stata girata una famosa scena de "il Padrino": tappa fondamentale di questo itinerario in Sicilia

Nel paese è ancora presente il Bar Vitelli, quello nel quale Michael Corleone (ossia Al Pacino) chiede in sposa la figlia del gestore. Da allora, il bar è rimasto praticamente intatto ed è oggi meta di “pellegrinaggio” per i fan de Il Padrino. Al suo interno troverete tanti riferimenti alla trilogia di Coppola ed una sorta di piccolo museo fotografico.

La chiesa di San Nicolò appare invece nella scena del matrimonio fra Michael ed Apollonia. In effetti, Savoca deve molto alla fortunata trilogia ed anche per questo l’artista locale Nino Ucchino ha deciso di realizzare un monumento dedicato a Coppola. La scultura, alta oltre due metri e realizzata in acciaio riflettente è posta proprio di fronte al bar Vitelli.

Con Savoca termina anche l’ultimo itinerario in Sicilia. Per il ritorno, anziché percorrere la SS114 potrete optare per la più veloce autostrada A18, raggiungibile da Roccalumera o Taormina.


L’itinerario con i mezzi pubblici

L’unico modo per seguire questo itinerario, così come è riportato, è quello di muoversi con un mezzo privato.

Tutti i luoghi elencati, in verità, sono facilmente raggiungibili con l’autobus, ma le poche corse giornaliere – si tratta d’altronde di piccoli borghi – non permetterebbero di spostarsi dall’uno all’altro nell’arco della stessa giornata. Se vi muovete con i mezzi pubblici, potete quindi visitare queste località in giorni differenti.


15 commenti su “3 Itinerari per Innamorarsi della Sicilia”

  1. Questi si che sono ottimi itinerari! Siamo molto indecisi su quale scegliere per la nostra prima volta in Sicilia. A me piace molto il primo e il terzo, a Pasquale piace il secondo. Troveremo un accordo!!!! Complimenti ancora 😉

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  2. Ormai l’ho detto tante volte, che devo visitare la Sicilia come si deve.. che prima o poi dovrò farlo davvero! I tuoi itinerari sono un ottimo punto di partenza, me li segno!

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  3. Non saprei quale scegliere tra i tre itinerari, dovendo farlo. Forse inizierei dal primo che mi richiama per il titolo accattivante. Credo che siano tutti bellissimo.😁

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  4. Ci siamo stati diverse volte in Sicilia ma per un motivo o per un altro non abbiamo potuto visitare tutto… Grazie al tuo post ora abbiamo qualche dritta in più che ci tornerà utile quando la rivisiteremo. Ottimo lavoro!!

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  5. La Sicilia è meravigliosa abche se confesso che ne ho vista pochissimo, leggi pure Palermo, Mondello, san Vito Lo Capo, Erice e Trapani con le sue straordinarie saline.. Dei tre itinerari sceglierei di certo il terzo! Sogno da anni di vedere Giardini Naxos!! Mi salvo il tutto vedi mai che dopo il cous cous festival di san Vito non riesca a spingermi fin lì! :-*

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  6. Tra scorci naturalistici e paesini… c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tutta la Sicilia è una continua sorpresa e spero di fare al più presto tutti questi itinerari.

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  7. Belli! itinerari non scontati e spiegati benissimo. E poi complimenti per le foto, davvero fantastiche! Comunque è inutile: la Sicilia è magnifica!

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  8. Confermo che questi itinerari sono bellissimi e in quanto originaria di questa terra magnifica, ogni anno che ci ritorno è sempre più bella.

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  9. Ciao! Intanto complimenti per il tuo articolo e per l’attenzione che hai riservato ai luoghi meno conosciuti della Sicilia.
    Personalmente vorrei visitare Aci Trezza, la terra dei Malavoglia.
    Maryd

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  10. Essendo molto, ma molto amante delle foto, assolutamente ti faccio i miei complimenti perchè sono molto interessanti e spiccano!! Sono stata in Sicilia un paio di volte e la adoro. però sono sempre stata solo zona Marina di Ragusa, Scicli perchè andavo a trovare un amico……..voglio tornare per ammirare e fotografare quanto hai descritto tu, assolutamente!!!

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